Quando si avvia un’attività online oppure un’attività che ha bisogno del supporto dell’online per prosperare, spesso ci si trova di fronte a un dubbio che ci mette di fronte a un bivio piuttosto importante.
Dovrei investire in pubblicità online, oppure dovrei affidarmi alla “crescita organica” di cui parlano guru, influencer e blog in giro per il web?
In questo articolo cerchiamo di snocciolare la questione con Andrea, di Verbena Contents, web agency a Brindisi.
Che cos’è la crescita organica?
La crescita organica sui social e sui motori di ricerca si riferisce all'aumento graduale e naturale del numero di follower, utenti, o visibilità online senza l'uso di pubblicità a pagamento o strategie di acquisizione a breve termine.
In altre parole, la crescita organica si basa su sforzi autentici, contenuti di qualità e pratiche etiche per costruire una presenza online sostenibile nel tempo.
Nel contesto dei social media, la crescita organica implica l'attrazione di nuovi follower attraverso la condivisione regolare di contenuti interessanti, coinvolgenti e rilevanti.
Ciò può includere la partecipazione attiva alle conversazioni, l'interazione con la community, la condivisione di contenuti originali e la costruzione di relazioni autentiche con il pubblico di riferimento.
Per quanto riguarda i motori di ricerca, la crescita organica si riferisce al miglioramento graduale della visibilità di un sito web nei risultati di ricerca senza ricorrere a pubblicità a pagamento.
Questo processo coinvolge ottimizzazioni SEO (Search Engine Optimization), come la creazione di contenuti di alta qualità, l'ottimizzazione delle parole chiave, la struttura del sito web e la costruzione di backlink provenienti da fonti affidabili.
In entrambi i casi, la crescita organica richiede tempo, impegno costante e la creazione di valore per il pubblico di riferimento, piuttosto che dipendere esclusivamente da strategie di promozione a breve termine.
Ads e pubblicità a pagamento
La pubblicità a pagamento su internet si riferisce alle strategie di promozione online in cui gli inserzionisti pagano per far visualizzare i propri annunci pubblicitari su diverse piattaforme digitali. Queste piattaforme possono includere motori di ricerca, social media, siti web, app e altre reti pubblicitarie online.
L'obiettivo principale di questa forma di pubblicità è aumentare la visibilità del marchio, generare traffico sul sito web e, in definitiva, ottenere conversioni o azioni desiderate dagli utenti.
Facciamo alcuni esempi pratici.
Pay-Per-Click (PPC)
Gli inserzionisti pagano solo quando un utente fa clic sul loro annuncio.
I motori di ricerca come Google e i social media come Facebook utilizzano spesso questo modello.
Pay-Per-Impression (PPI) o Costo Per Mille (CPM)
Gli inserzionisti pagano una tariffa basata sul numero di visualizzazioni dell'annuncio, indipendentemente dal fatto che gli utenti interagiscano con esso o meno.
Social Media Advertising
La pubblicità sui social media coinvolge la promozione di contenuti tramite piattaforme come Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn, utilizzando annunci a pagamento per raggiungere specifici target di pubblico.
Display Advertising
Gli annunci display appaiono su siti web in forma di banner, immagini o video.
Gli inserzionisti pagano sulla base delle visualizzazioni o dei clic ricevuti.
Influencer Marketing
Gli inserzionisti collaborano con influencer online per promuovere i loro prodotti o servizi attraverso recensioni, post sponsorizzati o altro, raggiungendo così il pubblico dell'influencer.
La pubblicità a pagamento su internet offre un modo rapido e mirato per raggiungere un pubblico specifico, ma richiede una gestione attenta del budget e delle strategie per massimizzare il ritorno sull'investimento (ROI).
Quali delle due strategie dovrei utilizzare?
In linea di massima tutti i nuovi progetti (digitali e non) dovrebbero mettere in business plan un budget di marketing suddiviso tra la creazione di presenza organica online che dovrà essere poi supportata in prima analisi da un piano pubblicitario lato ADS.
Detto in soldoni, una volta creata la struttura primaria per la visibilità online (account socials, sito internet ed un possibilmente un po’ di digital PR), bisognerebbe andare a spingere con la pubblicità a pagamento.
Chi non ha bisogno della spinta delle ads a pagamento? Quelle attività che hanno scarsa concorrenza online ma al tempo stesso una forte richiesta per i servizi che offrono e purtroppo, in linea di massima non è questa la situazione nella maggior parte dei casi.
Francesca Maria
♥♥♥
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