di Battilana Francesca Maria.
In fondo tutti noi, anche quelli che all'expo non ci sono stati, ci siamo
posti questa domanda.
Noi, che non facciamo parte di quegli 800 milioni di
denutriti che soffrono la fame e che l'occasione di esserci all'expo ce
l'abbiamo avuta.
4 mesi prima che iniziasse l'evento universale sulla nutrizione, quando mi
contattò lo staff del portale "Expo worldrecipes" per dare il mio
virtuale contributo, esordii così:
"Giusto perché mancano 4 mesi all'Expo di Milano, evento in cui si
toccheranno molti temi in ambito agroalimentare e nutrizionale a livello
mondiale. E giusto perché scrivo di cibo quasi ogni giorno, e lo faccio per le
persone che hanno la fortuna di permetterselo e di poterlo sperimentare. Ma
pure per coloro che ancora oggi non hanno rispetto per il cibo e non ne colgono
l'effettivo valore umano. E per quelli che non sanno che ogni anno 1,3 miliardi
di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per quella gente che ancora non si
rende conto di essere fortunata a trovare un piatto caldo la sera e per questo
sfortunato pezzo di umanità che vive così. Per quella mollica di pane che mi è
capitato di gettar via e per quelle volte che mi son permessa di avanzare
qualcosa nel piatto. Per quelle volte che non ci abbiamo proprio pensato. Io,
voi, tutti."
Oggi, a meno di 2 settimane dalla conclusione dell'evento, è arrivato il
momento di tirare le somme, di capire se l'auspicio nei confronti di un
progetto di tale importanza e dimensione effettivamente abbia lasciato qualcosa
di buono in noi.
Vorrei prima di tutto dire alle persone che hanno scritto "ho pagato
il biglietto per vedere una delusione", "mi aspettavo di trovarmi
immense strutture futuristiche, di vedere cose mai viste", "se lo
sapevo prima com'era, manco 10 minuti di fila" che l'expo non nasce per
essere un parco dei divertimenti nella suggestiva metropoli milanese.
Non è il
paese dei balocchi dove la gente si arrampica su alberi fatti di pasta di
zucchero o dove si trovano strutture fatte di marzapane stile Hansel e Gretel.
L’intento dell’expo è quello di coinvolgere le varie etnie e culture e i più
differenti pensieri per consolidare un’etica globale rispettosa nei confronti
dell’ambiente e dell’essere umano, dove si parla di mille miliardi di dollari
di spreco all’anno. Forse molti di voi non sono convinti che l’obbiettivo sia
stato raggiunto. Ciononostante credo che abbia scosso le coscienze, quasi
indistintamente, al di là degli affari pubblici, le speculazioni, gli interessi
economici che son stati largamente criticati sin dall’inizio.
L'expo ha insegnato ad avere più consapevolezza e
solidarietà nei confronti del cibo, per capirlo e non sprecarlo, perché a
quanto pare non siamo tutti così bravi a farlo.
Pensato per la
gente di ogni parte del mondo, soprattutto per coloro che vivono direttamente
le contraddizioni e le problematicità che sono legate al tema dell’alimentazione,
e per sollevarle dalla fame.
Ma anche a noi che abbiamo la
fortuna di trascorrere le giornate apparentemente normali consumando cibo senza
farci mai troppo caso, figli privilegiati e fortunati di quegli automatismi
quotidiani che non ti fanno capire che quel pezzo di pane vale la stessa
dignità di quella persona che oggi non ha potuto mettere in bocca nulla.
A chi
si atteggia con indifferenza per un diritto che dovrebbe essere di tutti ma che
nel 2015 provoca ancora tante morti, da un lato a causa di un'alimentazione
eccessiva e dall'altra per il fatto di non averne a sufficienza.
L'expo è servito per aprire le menti soprattutto a quelle persone che non
sanno cosa sia lo spreco indisciplinato, a quella gente che molto probabilmente
si è recata a Milano Rho solo per il semplice fatto di poter dire “sì, io c’ero”.
L’Expo è stata l’occasione per dare delle risposte a delle disparità reali legate al consumo del cibo che ancora non hanno una equità etica e morale, per
darci il modo di capire che senza la coscienza non ci può essere progresso e
senza l'interesse non c'è emancipazione.
E l’Italia in questo, stavolta, ci ha messo la faccia.
5 commenti:
bel post.
davvero
Io purtroppo ci sono andata velocemente in una sera di luglio dove penso ci sia stato il mondo intero, ho fatto molta fatica e non sono riuscita ad entrare che in pochi padiglioni ma mi è sembrato comunque un evento importate che io purtroppo non sono riuscita a gustare ma di sicuro mi ha fatto riflettere sul chi ha e chi non ha, e noi abbiamo, tanto abbiamo... Grazie di essere passata nel mio blog, da oggi ti seguirò con piacere, buona serata!
Grazie mi fa molto piacere.
La riflessione in ogni caso e' positiva, sempre.
Io ci vado questa settimana.... meglio tardi che mai!!! Sono molto incuriosita perchè ho sentito parecchi pareri completamente divergenti.... Ti faro sapere, un abbraccio!!!!
Posta un commento
Grazie per essere passato di qui.